Di Giorgia Montacchini

La maggior parte degli studenti Italiani ha smesso di frequentare la scuola per contenere la diffusione del Coronavirus.
La ministra dell’istruzione Lucia Azzolina ha riunito da subito una task force per trovare soluzioni in modo da adottare la didattica a distanza e non sospendere le lezioni.
Ogni istituto scolastico ha cercato di garantire la continuità di rapporto e di insegnamento con i propri studenti attraverso piattaforme online e interazioni multimediali.

Non si sa se ci troveremo nelle condizioni di poter tornare negli edifici scolastici e concludere l’anno, perciò, è fondamentale proseguire il percorso di apprendimento con vie alternative.
La continuità, pur a distanza, è un elemento essenziale per sostenere gli studenti che si trovano ad affrontare un momento delicato e sentono il bisogno di ricreare una propria quotidianità che continui a dare obiettivi positivi.

LA MIA CLASSE

Fin da subito il mio liceo e in particolare modo i docenti della mia classe si sono messi in contatto con noi e insieme abbiamo gestito l’evolversi della situazione.
Il primo strumento di comunicazione utilizzato è stato il registro elettronico tramite il quale riceviamo indicazioni sul lavoro da svolgere e sulla programmazione delle lezioni.
La maggior parte di alunni e professori si è messa in gioco utilizzando sistemi prima poco frequentati.
Non è stato sempre facile! All’inizio erano frequenti interruzioni improvvise o inquadrature scomode, ma si sta migliorando.
Pur essendo distanti si è creata un’alleanza e una condivisione più stretta tra noi compagni che siamo riusciti a ricreare un ambiente sereno all’interno del quale c’è anche e soprattutto uno scambio di pareri e informazioni grazie anche al supporto, alla disponibilità e all’inclusione dei “prof”.

L’emergenza ha fatto riflettere sull’importanza delle relazioni sociali quotidiane tra studenti e docenti, sottolineando il ruolo chiave della scuola, che non è solo formativa e pura didattica, ma soprattutto di accompagnamento e crescita degli individui.

Si è capito che la funzione primaria della scuola è quella di “educare” Nel valore più esteso del termine. Cioè non solo far apprendere nozioni ma soprattutto conoscere e valorizzare comportamenti corretti.

DIDATTICA A DISTANZA VS TRADIZIONALE

Sicuramente la didattica a distanza ci consente di continuare l’apprendimento e ci permette di relazionarci. Ma la scuola tradizionale intesa come edificio, come comunità, come luogo sicuro al di fuori della propria abitazione – lo abbiamo capito – è un elemento insostituibile.

Nella sua complessità la scuola è una palestra di vita: impariamo a relazionarci, a seguire delle regole, a condividere opinioni, costruiamo ambizioni e gestiamo contrasti, apprendimenti che ci aiuteranno ad affrontare il mondo esterno.
La somma tra docenti, alunni e tutto il personale con le proprie dinamiche e la presenza fisica, contribuisce in gran parte alla crescita dei singoli.
A volte gli sguardi e la postura comunicano di più rispetto alle sole parole.

LA CLASSE COME SISTEMA DI RELAZIONI SOCIALI

Educare va considerato come un valore e un bene comune da tutelare per la costruzione di una società aperta e inclusiva.
Le relazioni sociali sono indispensabili nella vita di ciascun individuo, condizionano il modo di pensare e di agire. Infatti ognuno di noi è in continua connessione con l’ambiente che lo circonda e si adatta di conseguenza.
Proprio per questo la scuola contribuisce a costruire le fondamenta delle relazioni sociali. Gli individui iniziano questo percorso già da piccoli quando si trovano al di fuori dal loro nucleo familiare e cominciano a relazionarsi con insegnanti e coetanei che diventano punti di riferimento, ascolto e collaborazione.
“ La comunicazione elettrica non sarà mai un sostituto del viso di qualcuno che con la propria anima incoraggia un’altra persona ad essere coraggiosa e onesta” cit Charles Dickens

LA MORALE

La situazione di emergenza che stiamo vivendo ci ha obbligato a modificare le nostre abitudini, ma è stato e sarà molto importante continuare ad avere dei punti di riferimento fissi, la scuola è uno di questi.
Speriamo di ricordarcene quando tutto sarà ritornato “normale”.

Nonostante la fisicità sia un elemento fondamentale per l’apprendimento, occorre sfruttare al meglio gli strumenti multimediali e per adesso puntare su questi in modo tale che quando torneremo alla normalità utilizzeremo la nuova esperienza integrandola ai metodi tradizionali.
In questo momento particolarmente drammatico noi giovani ci siamo dimostrati, smentendo chi non ci credeva, maturi e responsabile e siamo i primi a voler continuare il nostro percorso di apprendimento; perché la scuola è innanzitutto comunità, ed è proprio quando manca, che ti rendi conto di quanto sia importante (come avviene spesso per tante altre cose).

La scuola è un luogo di studio, conoscenza, apprendimento e cultura ma è anche teatro di crescita apertura verso il mondo e appartenenza.
Per realizzare tutto questo è necessaria la collaborazione e l’interazione continua tra i docenti e gli alunni possibile anche con percorsi alternativi ed esperienze che hanno l’obbiettivo di formare un individuo consapevole e responsabile.

L’emergenza e quello che ne consegue, come la didattica a distanza, sono elementi che segneranno la nostra formazione e il nostro modo di pensare. Questo è un avvenimento che ci sta mettendo alla prova rendendoci maggiormente consapevoli e più determinati nel mantenere vivi i rapporti e le relazioni con gli altri.

“La scuola è imparare quello che non sapevi nemmeno di non sapere” cit Daniel J. Boorstin

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